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martedì 27 dicembre 2011

Ho il tuo numero

Un post dietro l’altro questo mese! Una cosa assurda, passano mesi senza pensare al blog e poi sono qui ogni giorno.. So già che la pacchia durerà poco, sono poco costante nelle cose!

Dunque, questa sera sono pronta a stroncare la Kinsella e il suo ultimo libro..

Ho il tuo numero

  • Autore: Sophie Kinsella
  • Traduttore: Bertante P.
  • Editore: Mondadori
  • Collana: Omnibus
  • Data di Pubblicazione: 2011
  • ISBN: 8804611529
  • ISBN-13: 9788804611523
  • Pagine: 345
  • Formato: rilegato
  • Narrativa contemporanea

Cosa accade se ti scippano il telefonino e tutta la tua vita è lì dentro? Ti senti persa, naturalmente. È quello che capita a Poppy, una scombinata fisioterapista prossima alle nozze con un affascinante docente universitario. Proprio quando il telefono le serve per una faccenda a dir poco urgente! Perché tra le altre cose, nel bel mezzo di una festa con le amiche ha appena perso il suo prezioso anello di fidanzamento, uno smeraldo come non ne ha mai visti nella sua intera esistenza. Poppy è nel panico, e mentre cerca affannosamente l'anello perduto cosa vede in un cestino dei rifiuti? Un cellulare nuovo di zecca che sembra aspettare proprio lei. È un attimo. Ed è suo. Non può permettersi il lusso di rimanere scollegata, non in questo momento. Ma di chi è quel telefono? E a cosa si riferiscono gli strani messaggi che riceve? Poppy non ha il tempo di farsi troppe domande. Ha un anello da ritrovare, un matrimonio da organizzare e qualche cosuccia in sospeso con i suoi futuri suoceri. Ma non sa che quel telefono e lo sconosciuto con cui si troverà a condividerlo le metteranno a soqquadro la vita...

 

Spero tanto di sbagliarmi, ma i libri della kinsella (da I love mini shopping) iniziano a non piacermi piu. Davvero troppo stupide le protagoniste e i fatti sono decisamente surreali.

L'inizio è davvero dei peggiori anche per essere un chick-lit, come prosegue è anche peggio... Inizialmente avevo dato 2 stelline, poi ho riflettuto un attimo e ho pensato che tre possono starci, alla fine senza contare la storia il libro si fa leggere, la kinsella ha dalla sua lo stile che fa passare da un capitolo all'altro senza stare a pensarci su troppo. Non è certo il suo libro migliore, non l'ho trovato granchè divertente, anzi in alcuni momenti era davvero irritante. Sarà che io non avrei mai fatto tutto ciò che ha fatto Poppy, soprattutto mandare mail con l'account di un'altra persona: rabbrividisco! Questa a casa mia si chiama maleducazione, anche se poi a questo mondo di educazione ce n'è poca in ogni caso...
Inoltre il libro costa quasi 20 euro, che per me sono decisamente troppi per un libro del genere perchè dà davvero poco, si legge in due giorni e non lascia niente, nemmeno il divertimento durante la lettura.
Che dire, non so se sperare nel prossimo della Kinsella o Wickham che sia…

C.

lunedì 26 dicembre 2011

La cattedrale del mare

Questa sera posto la recensione dell’ultimo libro letto (La cattedrale del mare di Ildefonso Falcones), finito giusto un paio d’ore fa.
Ho preso questo libro in biblioteca (insieme a Strane creature di Tracy Chevalier, di cui spero di parlare in qualche altro post!) perchè dal titolo e dalla copertina mi ispirava da sempre e l’ho letto in sei giorni spaccati. Circa un centinaio di pagine al giorno insomma! C’è da dire che avevo tempo libero, nel senso che lunedì ho dato un esame (preappello di economia monetaria, che è andato abbastanza bene nonostante l’abbia studiato in neanche una settimana!!) e quindi ho potuto dedicarmi alla lettura mattina, pomeriggio e sera senza sensi di colpa da studio o altri impegni.
Ho iniziato la lettura del libro vero e proprio e ho continuato sul kindle. Venerdì ero –secondo lui– al 20% e non ho avuto alcun problema con questo nuovo modo di leggere! Ci si perde davvero nella lettura, nonostante non siano pagine vere e proprie da sfogliare non se ne vede la differenza! Splendido, splendido davvero!

La cattedrale del mare

  • Autore: Ildefonso Falcones
  • Traduttore: Bovaia R.
  • Editore: TEA
  • Collana: I grandi della Tea
  • Data di Pubblicazione: 2009
  • ISBN: 8850220340
  • ISBN-13: 9788850220342
  • Pagine: 642
  • Formato: brossura
  • Narrativa storica

Barcellona, XIV secolo. NeI cuore dell'umile quartiere della Ribera gli occhi curiosi del piccolo Arnau sono catturati dalle maestose mura di una grande chiesa in costruzione. Un incontro decisivo, poiché la storia di Santa Maria del Mar sarà il cardine delle tormentate vicende della sua esistenza. Figlio di un servo fuggiasco, nella capitale catalana Arnau trova rifugio e quella sospirata libertà che a tutt'oggi incarna lo spirito di Barcellona, all'epoca in pieno fermento: i vecchi istituti feudali sono al tramonto e mercanti e banchieri in ascesa, sempre più influenti nel determinare le sorti della città, impegnata in aspre battaglie per il controllo dei mari. Intanto l'azione, dell'Inquisizione minaccia la già non facile convivenza fra cristiani, musulmani ed ebrei... Personaggio di inusuale tempra e umanità, Arnau non esita a dedicarsi con entusiasmo al grande progetto della "cattedrale del popolo". E all'ombra di quelle torri gotiche dovrà lottare contro fame, ingiustizie e tradimenti, ataviche barriere religiose, guerre, peste, commerci ignobili e indomabili passioni, ma soprattutto per un amore che i pregiudizi del tempo vorrebbero condannare alle brume del sogno...

 

Già dalle prime pagine mi è venuto in mente un altro libro di questo genere: "Il signore di Barcellona" di José Lloréns. Stessa Barcellona, seppur di due epoche diverse ma comunque a noi distanti, personaggi simili che da 'signor nessuno' arrivano al successo, alla ricchezza, al potere.

Insomma, mi ha dato da subito un'impressione di 'già letto, già visto' ed è stato un peccato iniziare con il piede sbagliato questo libro che in realtà è di piacevole lettura ed estremamente scorrevole. Ovviamente le vicende narrate sono diverse (ci mancherebbe!) ma la trama di fondo è bene o male la stessa. Quattro stelline perché se le merita comunque nonostante qualche somiglianza di fondo con l'altro (che poi questo è stato pubblicato prima dell'altro, potremmo dire che "Il signore di Barcellona" scoppiazza questo, ma io li ho letti in diverso ordine!)
Unica pecca (per i miei gusti, sia chiaro!) alcuni fatti storici inseriti nella trama per me rendevano la lettura noiosa o comunque rallentata... Ma i romanzi storici non fanno molto per me!


Ora sto leggendo “Ho il tuo numero”, l’ultimo della Kinsella. Ho letto solo i primi capitoli e già mi dà sui nervi, già mi dà noia e fastidio con stupide le protagoniste e fatti decisamente surreali. Mi ritrovo con lo stesso animo con cui leggevo I love mini shopping e non è bello. Se questo è il nuovo stile della Kinsella mi sa tanto che perderà una lettrice…

C.

venerdì 23 dicembre 2011

Ebookizzata

Un titolo un po’ particolare e con un termine decisamente inventato per condividere con voi la mia rivoluzione in fatto di libri.

Quest’anno per natale è arrivato da M. un bel pacchetto particolare, con l’inconfondibile a di Amazon in bella vista… Inutile dire che già immaginavo il contenuto, visto le mie ultime considerazioni in fatto di libri e costi e spazi da liberare.

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Lo ammetto, non avrei mai immaginato di pensare ad un ebook reader. Abbandonare i libri veri? Sia mai, che blasfemia!! Il gesto di girare le pagine e sfogliare quelle che rimangono, leggere la trama dal retro e ammirare la copertina, ritrovare il segnalibro (e a volte usarne uno d’emergenza che può essere la cosa più disparata) e riprendere il filo tra le parole… Come si può sostituire tutto questo? Si può con un kindle, potrei rispondere!


Ho già provato a leggere da pc, con conseguenza male agli occhi e un po’ di noia a dire il vero, su questo schermo grande, illuminato troppo o troppo poco.. No no, leggere sul pc non faceva per me, ma su schermo non retroilluminato (quello che in gergo si chiama e-ink, inchiostro elettronico) devo dire che è tutta un’altra cosa, anche se sembra assurdo. Poi è tutta questione d’abitudine, il fatto di tenere in mano un oggetto di minimo ingombro e minimo peso fa un po’ strano, soprattutto se –come attualmente succede a me–si ha a che fare con un mattone di 600 e passa pagine (“La cattedrale del mare” di Ildefonso Falcones), Note negative? Serve sempre una fonte luminosa per leggere, al buio proprio non si può, dato lo schermo non retroilluminato.
Per il resto sarà un risparmio in termini di soldi (gli ebook costano decisamente meno del fratello in forma cartacea, senza contare che i classici sono spesso gratuiti o costano pochi euro) e di spazio: le mie due billy dell’ikea tra un po’ collassano con tutti i libri incastrati e in doppia fila, infilati giocando a tetris.

Ed eccolo qui il mio nuovo giocattolino tecnologico! Con la sua splendida custodia viola! ♥

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C.

martedì 20 dicembre 2011

La mia ultima creazione

Quest’anno –per la prima volta- ho creato qualcosa con le mie manine da regalare per Natale.
Non vedevo l’ora sinceramente di cimentarmi con qualcosa che non fosse il solito sampler, e dato anche il poco tempo a disposizione ho colto l’occasione per ricamare qualcosa di piccolo ma carino e simpatico.

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Ho preso quello che posso considerare una specie di ‘runner’ (anche se in realtà viene appeso, ho comprato anche la struttura per appenderlo ma non l’ho fotografata) della dmc alla fiera di Vicenza di ottobre, quando per la prima volta sono andata ad Abilmente. Per mia mamma era la terza o quarta volta in quello che sembra essere il ritrovo delle ricamatrici-creative di tutta Italia, o almeno del nord-Italia. Dire che è enorme è dire poco, dire che la si può girare in una giornata è dire tanto. Entrate all’apertura, siamo usciti verso le 14 e non avevamo visto tutto, ci siamo concentrate più su quello che ci interessa –il ricamo e principalmente il punto croce, ovviamente- e il resto l’abbiamo passato abbastanza velocemente..

Dicevo che ho comprato questo runner.. beh, ecco io inizialmente pensavo più ad un fiocco da attaccare sulla porta con il classico “Buone feste” da ricamare in verticale. Avevo già visto le cifre giuste da ricamare, ero convinta. Poi chissà perchè ho visto questo e mi è piaciuto, forse perchè più moderno, più particolare. Ok comprato questo (era disponibile in rosso-bordeaux come ho comprato io, bianco o verde) il problema è stato poi quello di scegliere cosa ricamare! Fatta incetta dei vari giornali da cui ricavare schemi natalizi ho abbandonato il “tanti auguri” per questo simpatico pupazzo di neve che devo dire ci sta a meraviglia. Ricamare il bianco sull’avorio è stata una vera faticaccia per gli occhi, e ho dovuto disfare e ricominciare da capo perchè avevo sbagliato i conti della metà e stava venendo tutto spostato in alto.. Stavo quasi perdendo la pazienza, forse perchè non sono abituata a fare e rifare le stesse cose.

Sono però estremamente soddisfatta del risultato (e il retro mi è venuto perfetto!), nel complesso mi piace molto, moltissimo e quasi mi dispiace doverlo regalare!!

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C.

lunedì 19 dicembre 2011

Cento, cento, cento….

E’ più forte di me, quando vedo il numero 100 penso sempre al programma di “Ok il prezzo è giusto” e alla ruota finale! Tra l’altro leggevo su wikipedia che è durato fino agli anni 2000! Io avrei scommesso fosse finito già negli anni ‘90, ero ancora piccola…

Vabbè tutto questo discorso per ringraziare 100 volte voi, i miei primi 100 follower del blog!

C.

Ember. Il mistero della città di luce

 

Ember. Il mistero della città di luce
  • Autore: Jeanne DuPrau
  • Traduttore: Capatti B.
  • Editore: Rizzoli
  • Collana: Narrativa Ragazzi
  • Data di Pubblicazione: 2008
  • ISBN: 8817030341
  • ISBN-13: 9788817030342
  • Pagine: 289

Lina Mayfleet e Doon Harrow hanno dodici anni e sono sempre vissuti così, sotto le luci giallastre dei fanali. Ci sono colori che conoscono solo per sentito dire, come il verde e il blu. Il mondo grigiastro e artificiale di Ember è il solo possibile per loro. Ma Lina scopre un'antica pergamena quasi illeggibile che sembra dare indicazioni su come abbandonare la città. Allora oltre il buio c'è qualcosa? Forse un altro mondo? E come sarà? Toccherà a Lina e Doon decifrare il messaggio che arriva dal passato e scoprirne il significato, prima che la luce svanisca per sempre...

Un libro davvero bello, che ho letto in un paio di giorni e che ha una trasposizione cinematografica che rende giustizia alla storia, pur ampliandola, senza però esagerare.
E’ libro per ragazzi quindi non si può pretendere chissà cosa eppure è intrigante e l’idea di base di una città sotterranea mi piace e mi attrae, mi affascina. Se però pensiamo che questa città è alla fine della propria vita quale alternativa hanno i cittadini di Ember? Hanno un’avventura da affrontare, un mistero da risolvere e vecchie istruzioni da interpretare.
Davvero bello il diario che trovano alla fine, che spiega brevemente come sia nata Ember…

Il film è –come si può leggere nella fine del trailer– è uscito al cinema nel dicembre del 2008, sono già passati tre anni! Io l’ho visto qualche tempo dopo su sky, e quante volte che l’ho riguardato quando ne ho avuto la possibilità!
La protagonista,
Saoirse Ronan, che mi piace davvero tanto come ragazza, è la stessa di un paio di film tratti da altrettanti splendidi libri: “Amabili resti” e “Espiazione”.

C.

sabato 17 dicembre 2011

Dubbi amletici (da universitari)

Mantenere l'attuale media e rifare gli esami per mantenerla tale o prendere quel che viene fregandosene dei voti e finire in fretta?


Ecco, questo è quello a cui sto pensando in questo preciso momento, tra una formula del teorema di Modigliani Miller e il collegamento con il modello di Stiglitz Weiss (sto studiando economia monetaria, una pacchia davvero...)


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martedì 13 dicembre 2011

Cara Santa Lucia…

è così che iniziavo le mie letterine agli inizi di dicembre (anche se molto più probabilmente a fine novembre!) per chiedere delle luuuunghe liste di regali che comprendevano, oltre alla grande quantità di richieste per la sottoscritta, anche regali a tutta la famiglia: mamma, papà, fratello e bestia compresa!
E oltre ai regali per tutti c’era anche specificato dove questi regali dovevano arrivare: quali dalla nonna, quali dalla zia, quali dall’altra zia.. Straorganizzata, già da piccola sapevo cosa volevo!

Che poi arrivasse tutto quello che volevo è un’altra questione.. Ovviamente con le liste che facevo era impossibile arrivasse tutto, ma io ero sempre accontentata. Ho le foto della villona della Barbie (completa di mobili eh, con tutti i ninnoli minuscoli e microscopici) e la Bebi Mia pronti ad aspettarmi.. Senza ovviamente contare la miriade di Barbie che si sono susseguite negli anni (e poi lo yacht, il camper, le macchine (tra cui la Jaguar!)) e i vari accessori per le bambole tra passeggini e vestiti… Se ci penso quanta nostalgia! 


La Jaguar era davvero figa, aveva i fari che si accendevano
muovendo la leva del cambio.. *_*

Va a finire che sulle Barbie ci faccio un post apposito! Tra l’altro sono ancora tutte giù in taverna, un po’ all’ammucchiata ma ci sono.. Io me le immagino troppo a fare i festini come i giocattoli di Toy Story!!

Il 12, il giorno precedente a Santa Lucia, si respirava tanta, tanta magia. All’asilo arrivava sul carretto tirato dall’asinello con il gastaldo a fargli strada, lei tutta vestita di bianco con uno spesso velo sopra il viso. Arrivavano dolcetti e giocattoli ed era sempre una festa! Alle elementari invece non veniva di persona ma ad ognuno lasciava sul banco un pacchettino.
Ma la cosa più bella era la sera, quando si andava a letto presto perchè non bisogna vedere Santa Lucia, se sei sveglio ti butta la sabbia negli occhi! Suonava un campanello fuori in strada e tutti a rifugiarsi sotto le coperte! Prima di andare però si preparava qualcosa da mangiare per l’asino (carote e una tazza di latte) e per la santa (un bel panino col salame e un bicchiere di vino rosso!) e poi si poteva andare a dormire. Quante volte avrei voluto sgattaiolare in salotto e restare sotto la tavola, tra le sedie, per vederla arrivare! Ma ovviamente dormivo della grossa…

E la mattina? L’unico giorno all’anno in cui ci si svegliava prestissimo e si svegliava tutti e si correva in sala.. Meraviglia! Un enorme piatto di dolcetti, cioccolatini e pastafrolle aspettava ognuno di noi, regali ovunque…. La felicità!!

Negli anni ovviamente le cose sono un po’ cambiate e le bambole hanno lasciato il posto ai libri (è così che è arrivato a casa il primo libro di Harry Potter, poi uno ogni anno fino al terzo/quarto mi pare..gli altri sono arrivati poco tempo dopo l’uscita in libreria perchè la curiosità di sapere delle avventure del maghetto era troppa per aspettare dicembre!).

Vorrei davvero poter tornare indietro nel tempo per poter rivivere ancora quella magia.. anche se la tradizione resta è decisamente un altro modo di viverla.

C.