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giovedì 24 settembre 2009

Da qualche parte bisogna pur cominciare

Scrivo con la testa vuota, le parole escono quasi senza volerlo, sembra che le dita che si muovono sulla tastiera sappiano esattamente che lettera schiacciare.
Dovrebbe esserci una specie di presentazione nel primo post, o almeno credo.
Che dire?
Giusto poche cose, senza troppi fronzoli o retorica che a parer mio sono superflui. Ed il superfluo non è necessario. E ciò che non è necessario non serve. Per cui neanche la presentazione? Mi piacciono le catene di pensieri, quando si abbandona un argomento e attraverso i ricordi o le sensazioni si passa a tutt'altro. E' un modo per liberare la mente da pensieri magari opprimenti o sfortunatamente si arrivano a ricordi a volte dolorosi. In questo caso scuoto la testa veloce, quasi a scacciarli via. E funziona, una meraviglia.

Da dove inzio?
Dal nome? Io direi C. Semplice e veloce (e molto alla gossip girl xD ). 24 primavere passate. Quasi tutte passate a Verona, tranne 3 che ho passato più o meno a Padova, nella mia breve vita universitaria patavina. Breve perchè mi sono fatta il mazzo e laureata in fretta, non perchè ho lasciato gli studi. E adesso continuano, dopo un anno sabbatico. Continuano a Verona però, perchè non ho più voglia di sbattimenti in treno. Se ci penso non so come ho fatto a resistere tanto con 3 ore di viaggio al giorno! Un anno di lavoro tanto amato, ma considerato da me come un'arma a doppio taglio: un'esperienza che può chiudere anche diverse porte. Che fortuna!
E non mi ritengo una persona molto fortunata. Ma neanche sfortunata. Sono una persona a cui la vita scorre veloce e tranquilla, scossa poche volte. Ma quelle poche volte hanno lasciato un grande segno nella mia personalità. Troppo caotica, troppo dolce, troppo lunatica, troppo perfettina, troppo gelosa, troppo permalosa, troppo fastidiosa, troppo altruista.
Troppo.

Punto.



C.

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