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sabato 19 dicembre 2009

Clausura forzata

Si, bella la neve. Così candida, ricopre tutto di bianco. Sotto Natale fa atmosfera.

Si, farà anche atmosfera sotto Natale, ma tant’è che io mi ritrovo chiusa in casa per l’impossibilità di girare per le strade, tanto più che le vie nel mio quartiere non vengono pulite. Vuoi uscire? Beh, se non vuoi spalare neve per centinaia di metri e non hai uno spazzaneve stai a casa. Anche perché la macchina è in garage. E con la neve ovunque non si viene su dallo scivolo. Mitico.

Inizia così una giornata pacata, silenziosa come il silenzio nel bianco del giardino.

Mi sono svegliata presto. Ho da fare ma nello stesso tempo non mi va di fare niente. Avevo altri programmi. E odio quando qualcuno o qualcosa, come in questo caso, mi cambiano i programmi miei mentali. Lunedì avrei un esame. Non lo faccio, ho deciso così. Non volevo studiare in pochi giorni e in questo weekend. Volevo godermelo. Un weekend di relax, di uscite, di tranquillità fuori città. Ed invece sono bloccata qui.

Ho riacceso il pc fisso. A occhio e croce era fermo da fine giugno. Ho sistemato la tesina per il lavoro di gruppo dell’esame di gestione del portafoglio azionario. Mi piace curare la forma dei testi. Ci metto una certa attenzione e cura quasi maniacale, quasi da perfezionista. Sono pignola, lo so. Sono anche riuscita nel mio intento di caricare i dati azionari nel Metastock. Il che è un enorme traguardo. Ovviamente sapevo di riuscirci. Era solo questione di tempo e pazienza e scervellamento su tabelle, file e quant’altro.Non poteva averla vinta lo stupido, come lo chiama il prof. R. Io vs Metastock: 1-0. Tiè! Ora devo *solo* capire come funziona nell’analisi. Bella roba, significa che mi devo fare il mazzo studiando. Mitico.

Una buona notizia è che finalmente mi è passato il blocco del lettore, ormai era diventato quasi frustrante. La mia statistica su Anobii dice che ho letto 12 libri e 3930 pagine. Poco! Il libro del momento è “Venuto al mondo” di Margaret Mazzantini.

Venuto al mondo

  • Autore: Mazzantini Margaret
  • Editore: Mondadori
  • Collana: Scrittori italiani e stranieri
  • Data di Pubblicazione: 2008
  • ISBN: 8804573708
  • ISBN-13: 9788804573708
  • Pagine: 531
  • Narrativa italiana
Una mattina Gemma sale su un aereo, trascinandosi dietro un figlio di oggi, Pietro, un ragazzo di sedici anni. Destinazione Sarajevo, città-confine tra Occidente e Oriente, ferita da un passato ancora vicino. Ad attenderla all'aeroporto, Gojko, poeta bosniaco, amico, fratello, amore mancato, che ai tempi festosi delle Olimpiadi invernali del 1984 traghettò Gemma verso l'amore della sua vita, Diego, il fotografo di pozzanghere. Il romanzo racconta la storia di questo amore, una storia di ragazzi farneticanti che si rincontrano oggi invecchiati in un dopoguerra recente. Una storia d'amore appassionata, imperfetta come gli amori veri. Ma anche la storia di una maternità cercata, negata, risarcita. Il cammino misterioso di una nascita che fa piazza pulita della scienza, della biologia, e si addentra nella placenta preistorica di una guerra che mentre uccide procrea. L'avventura di Gemma e Diego è anche la storia di tutti noi, perché questo è un romanzo contemporaneo. Di pace e di guerra. La pace è l'aridità fumosa di un Occidente flaccido di egoismi, perso nella salamoia del benessere. La guerra è quella di una donna che ingaggia contro la natura una battaglia estrema e oltraggiosa. L'assedio di Sarajevo diventa l'assedio di ogni personaggio di questa vicenda di non eroi scaraventati dalla storia in un destino che sembra in attesa di loro come un tiratore scelto. Un romanzo-mondo, di forte impegno etico, spiazzante come un thriller, emblematico come una parabola.

E’ un libro che da qualche capitolo a questa parte mi lascia coi brividi, che mi tocca nel profondo.

Sono stata lì lì per chiuderlo ed abbandonarlo. Non è un libro leggero. Ammetto che non ho letto né recensioni né sapevo la trama. L’ho preso così, senza pensarci. Forse perché ispirata dai colori della copertina. Così vivace, può mai nascondere qualcosa di così duro, crudele? Si, può. Nella storia di Gemma.

Lo sto ancora leggendo, sono a metà circa. Il tono è cambiato dall''inizio, se prima era un semplice racconto di ciò che è stata la vita della protagonista nella prima giovinezza poi si trasforma nella ricerca di ciò che completa ogni donna. Un desiderio lancinante, costantemente nella testa della protagonista.

Non vedo l’ora di vedere come va avanti. Subito.

C.

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