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domenica 26 dicembre 2010

Sognando Jane Austen a Baghdad

 

Talking about Jane Austen in Baghdad
The True Story of an Unlikely Friendship

  • Autore: Bee Rowlatt, May Witwit
  • Editore: Penguin Books Ltd
  • Data di pubblicazione: 2010
  • ISBN: 0141038535
  • ISBN- 13:9780141038537
  • Pagine: 384
  • Narrativa straniera

May insegna letteratura inglese in un'università di Baghdad, un corso per sole ragazze. E anche se niente parrebbe più lontano da ciò che la circonda, lei esce di casa tutti i giorni per parlare di Jane Austen alle sue alunne. Per il resto, May vive una vita quasi normale, va al bazar a fare shopping e dal parrucchiere. Solo che lo fa sfidando le bombe, la corrente elettrica a intermittenza, il mercato nero e la repressione del governo, che colpisce soprattutto gli intellettuali come lei e suo marito. Bee fa la giornalista a Londra, e la sua sfida maggiore è gestire tre figli, un marito giramondo e le riunioni di redazione. May e Bee non potrebbero essere più diverse. Cultura, religione, chilometri, tutto le separa. Eppure, quando una mail le mette in contatto, diventano amiche. Si raccontano le loro giornate, e i resoconti di May diventano una sorta di diario travagliato dell'Iraq di oggi. Un paese schizofrenico dove le ragazze si truccano e si sciolgono i capelli appena arrivano a scuola, per poi ricomporsi prima di uscire, e una figlia può venire ripudiata per aver sposato un uomo più giovane e di condizione inferiore. Sul filo dei giorni, però, le parole di May perdono il tono leggero per far spazio alla paura. Le milizie fanno strage dei sunniti, come suo marito, e l'unica salvezza per loro è abbandonare il paese. Ha inizio così una lotta contro il tempo, che farà scoprire a May e Bee di essere più amiche di quanto credessero.

Questo libro è davvero un piccolo capolavoro 'non voluto'. Non era infatti in programma che le mail scambiate tra le due autrici fossero pubblicate. E' decisamente strano com'è iniziata questa spettacolare amicizia speciale ed il lettore vede sotto i suoi occhi come si è sviluppata tramite centinaia di mail.
Il libro è particolare con la sua struttura: non vi è altro se non le mail di Bee e May. La prima è una giornalista inglese le cui lettere un po' mi davano fastidio, con la loro aria da snob, che parlavano del superfluo con una persona che già aveva poco. Ma sono queste mail più frivole quelle che possono sviare i brutti pensieri, che possono sollevare dalla tensione della guerra. La seconda è una professoressa universitaria di inglese a Baghdad, le cui mail sono sempre cariche di paura, ansia, e speranze per il futuro. Ci fanno vivere la situazione bellica dell'Iraq tra il 2006 e il 2008, con i check point, con le autobombe, con le sparatorie, le tessere di razionamento ed il mercato nero.
E per chi se lo chiedesse no, Jane Austen non c'entra niente in questo libro! Forse il titolo può attirare chi, come me, adora l'autrice inglese eppure il solo titolo è una riflessione a sè: com'è possibile spiegare la libertà e la mentalità delle eroine della Austen in una Baghdad chiusa, oppressa e tradizionalmente maschile?


E' un libro toccante e pieno di emozioni. Sapere che è una storia vera, che May ha davvero vissuto ciò che scrive, che migliaia di persone hanno vissuto le stesse situazioni apre gli occhi su ciò che succede nella popolazione irachena e in quelle colpite dalla guerra.

C. 

5 commenti:

Annalisa K. Varesi ha detto...

Le analogie con il più famoso "leggere lolita a theran" mi lasciano perplessa...

C. ha detto...

Premetto che non ho ancora letto 'leggere lolita a theran' ma è in lista ;)
cmq sia Jane Austen non c'entra niente, credo sia inserito nel titolo per la moda attuale di citare Jane Austen. In realtà viene più citato Dickens, se è per questo... Credo ci sia più l'intenzione di indurre il lettore a riflettere sul come le ragazze irachene possano capire la libertà che Jane Austen scrive nei suoi romanzi. O per lo meno questo è quello che ho pensato io..

Annalisa K. Varesi ha detto...

Io ho letto solo quest'ultimo invece, e la trama, al di la dei riferimenti letterari specifici, mi sembra simile. Anche qui parliamo di una storia vera, di Azar Nafisi, profesoressa di letteratura all'università di teheran, che a causa del regime di komeyni e delle crescenti forme di repressione sulle donne è costretta a ritirarsi, ma non rinuncia ad insegnare alle sue allieve migliori. I romanzi letti diventano un modo di fuggire dalla realtà, di avere qualcosa che gli uomini non possono toccare, di essere libere...

C. ha detto...

eh si, sembrano proprio ricalchino lo stesso argomento... in realtà però questo libro è diventato tale solo come mezzo di raccolta fondi per il visto per il viaggio di May verso l'Inghilterra, non era voluto ed in realtà in alcuni punti mi sono sentita un po' 'invadente' a leggere mail che dovevano essere semplici mail private tra due amiche...
Fattostà che ora voglio leggere Leggere Lolita a Teheran con molta curiosità! Per vedere realmente differenze e similitudini tra i due!

Roberta ha detto...

ciao, sei una delle mie fortunate vincitrici del premio Sunshine Award :-)
http://landedicarta.blogspot.com/2011/01/premio.html

Un caro saluto,
Roberta

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