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martedì 6 luglio 2010

Tempo di mondiali? Tempo di Africa

Non so se sia stata un’ispirazione dovuta ai mondiali che si stanno svolgendo in Sudafrica (e che neanche mi interessano più di tanto, era praticamente ovvio che due volte di fila sarebbe stata troppa fortuna!) oppure il tormentone che mi tormenta (scusate il gioco di parole ma è vero, non trovo parole più adatte!) di Shakira e la sua waka waka, o magari il caldo spuntato di colpo dopo settimane di pioggia che sembrava novembre… sarà per tutti questi fattori o sarà che avevo voglia proprio di quello…. Beh, in giugno ho letto La mia Africa di Karen Blixen, libro che avevo comprato parecchio tempo fa e che era rimasto sul mio scaffale dei “non letti” della libreria Billy by Ikea.

La mia Africa

  • Autore: Blixen Karen
  • Traduttore: Drudi Demby L.
  • Editore: Feltrinelli
  • Collana: Universale economica
  • Edizione: 26
  • Data di Pubblicazione: 2003
  • ISBN: 8807804506
  • ISBN-13: 9788807804502
  • Pagine: 224
  • Narrativa straniera

Vissuta fino al '31 in una fattoria dentro una piantagione di caffè sugli altipiani del Ngong, Karen Blixen ha descritto con una limpidezza senza pari il suo rapporto d'amore con un continente. Sovranamente digiuna di politica, ci ha dato il ritratto forse più bello dell'Africa, della sua natura, dei suoi colori, dei suoi abitanti. I Kikuyu che nulla più può stupire, i fieri e appassionati Somali del deserto, i Masai che guardano, dalla loro riserva di prigionieri in cui sono condannati a estinguersi, l'avanzata di una civiltà "che nel profondo del loro cuore odiano più di qualsiasi cosa al mondo". Uomini, alberi, animali si compongono nelle pagine della Blixen in arabeschi non evasivi, in una fitta trama di descrizioni e sensazioni che, oltre il loro valore documentario, rimandano alla saggezza favolosa di questa grande scrittrice, influenzando in modo determinante i contenuti della sua arte : "I bianchi cercano in tutti i modi di proteggersi dall'ignoto e dagli assalti del fato; l'indigeno, invece, considera il destino un amico, perché è nelle sue mani da sempre; per lui, in un certo senso, è la sua casa, l'oscurità familiare della capanna, il solco profondo delle sue radici"

Splendide le descrizioni, ricche di dettagli e di emozioni. Il paesaggio africano si delinea sotto i nostri occhi, così come i vari personaggi, le tradizioni, le credenze di questo popolo. La Blixen con i suoi racconti del periodo trascorso in Africa ci mostra la vita nella sua piantagione in un altro tempo, che sembra così distante da noi.
La parte che più mi è piaciuta riguarda quella degli ospiti alla fattoria e precisamente quando vengono descritte le grandi danze.

Per il suo ritmo di narrazione tranquillo considero il libro molto rilassante. Decisamente un libro molto bello, si merita 4 stelline anobiiane su 5. So che ne è stato tratto anche un film omonimo del 1985 con Meryl Streep nella parte della Blixen e Robert Redford che impersona Denys Finch-Hatton, un cacciatore con cui la Blixen vive una romantica storia d'amore. A quanto pare “La trama del film presenta diverse discrepanze con quella del romanzo” secondo wikipedia. Quando ne avrò la possibilità decisamente lo guarderò.

 

E dall’Africa passiamo poi al Giappone sempre negli anni ‘30. Passiamo da una donna fautrice del suo destino ad una che non ha avuto scelta, è successo e basta. Sto parlando del romanzo di Arthur Goldman: Memorie di una geisha.

Memorie di una geisha

  • Autore: Golden Arthur
  • Traduttore: Cerutti Pini D.
  • Editore: TEA
  • Collana: I grandi
  • Data di Pubblicazione: 2008
  • ISBN: 8850217188
  • ISBN-13: 9788850217182
  • Pagine: 571
  • Narrativa straniera

Circondate da un'aura di mistero, le geishe hanno sempre esercitato sugli occidentali un'attrazione quasi irresistibile. Ma chi sono in realtà queste donne? A tutte le domande che queste figure leggendarie suscitano, Arthur Golden ha risposto con un romanzo, profondamente documentato, che conserva tutta l'immediatezza e l'emozione di una storia vera. Che cosa significa essere una geisha lo apprendiamo così dalla voce di Sayuri che ci racconta la sua storia: l'infanzia, il rapimento, l'addestramento, la disciplina -tutte le vicende che, sullo sfondo del Giappone del '900, l'hanno condotta a diventare la geisha più famosa e ricercata. Un romanzo avvincente e toccante, di rara sensibilità e ricchezza, coronato da uno straordinario ritratto femminile e dalla sua voce indimenticabile.

Un tuffo nelle atmosfere del Giappone degli anni '30, con un'accurata descrizione del percorso che intraprendono le giovani geishe.
La rivincita della piccola Chiyo-Sayuri che da un piccolo paese di pescatori riesce a riscattare anni di sacrifici e fatiche, diventando una delle più famose ed apprezzate geishe del Sol Levante.

Ammetto di aver visto il film parecchi anni fa e di essere rimasta affascinata dalle geishe. Trovo questo libro assolutamente meraviglioso, di una semplicità e allo stesso tempo completezza che è quasi sconcertante. Le pagine volano, le parole scorrono veloci e ci fanno immergere in quel che era la Kyoto dell'inizio del 900 con le tradizioni ma anche con l'influenza occidentale che si percepisce in qualche scena.

C.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

non sapevo che questi due film fossero tratti da libri, ma d'altronde, con le cose che non so, ci si potrebbero scrivere intere enciclopedie

Navigo a Vista ha detto...

ho visto il film del primo, mai letto il libro. cerco sempre di non fare le 2 cose. O leggo il libro o vedo il film, perché di solito mi sale il nervoso .....

grazie di essere passata a trovarmi, così io ho trovato te :)

C. ha detto...

a me invece piace prima leggere il libro e poi vedere il film e vedere quanto il secondo rispecchia il primo, le differenze... è un po' una mania :D

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