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venerdì 2 aprile 2010

Che bel logo Google!

205° anniversario della nascita di Hans Christian Andersen: Google lo celebra con 4 diversi (e bellissimi) loghi.

Hans Christian Andersen (Odense, 2 aprile 1805 – Copenaghen, 4 agosto 1875) fu uno scrittore e poeta danese, celebre soprattutto per le sue fiabe. Tra le sue opere più note vi sono La principessa sul pisello, La sirenetta, Il soldatino di stagno, Il brutto anatroccolo, La piccola fiammiferaia, I vestiti nuovi dell’imperatore… Eppure ne ha scritte davvero un sacco, basta guardare l’elenco delle sue opere su Wikipedia!!

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So di avere una raccolta di sue fiabe da qualche parte (oltre a quelle dei fratelli Grimm) e probabilmente potrei provare a leggere qualcosa che non ho mai letto…

E per ricollegarmi alla lettura ecco la recensione dell’ultimo libro finito: Le amiche del venerdì sera di Kate Jacobs.

Le amiche del venerdì sera

  • Autore: Jacobs Kate
  • Traduttore: Daniele V.
  • Editore: Piemme
  • Collana: Piemme pocket. Serie oro
  • Data di Pubblicazione: 2009
  • ISBN: 8856605821
  • ISBN-13: 9788856605822
  • Pagine: 430
  • Narrativa straniera

Tutto è nato un po’ per caso: qualche cliente ritardataria che si trattiene oltre l’orario di chiusura, un paio di consigli sull’arte della maglia che diventano quattro chiacchiere e un caffè. Ed ecco il Club del Venerdì. L’appuntamento è da “Walker & Figlia”: un negozio di filati nel cuore di Manhattan, nato dal talento della proprietaria per il tricot. Lei è Georgia Walker: stilista per passione, mamma single, trentacinque anni o poco più. Un vero asso con i fili di cachemire, un disastro con quelli della vita. Specie se, a ingarbugliarle l’esistenza, ci si mette il suo ex che, dopo averla lasciata dodici anni prima perché non portato per i “rapporti esclusivi”, scopre un improvviso istinto paterno e decide di rifarsi vivo. O se a tornare è l’ex amica del cuore che, dopo essersi aggiustata connotati e conto in banca con qualche colpo di bisturi e il matrimonio giusto, vuole rifarsi anche la coscienza rimediando agli errori del passato. Ma per fortuna c'è il gruppo del venerdì sera, capace di superare differenze di gusti e di età, riunendo donne in carriera e severe femministe, signore mature ed eleganti come Anita, anima saggia del gruppo, e teenager intraprendenti come Dakota, figlia di Georgia, che nell’attesa di avere una bici per vendere i suoi muffin a Central Park allieta le serate con le sue golosità. Ben presto, le lezioni sul diritto e sul rovescio lasciano spazio a segreti e confidenze, e quelle che erano semplici clienti si trasformano in amiche. Unite da un legame che saprà resistere anche quando sarà la vita a girare a rovescio.

Inizio col dire che ritengo la copertina della versione italiana sbagliata, non rappresenta per niente il libro. Molto meglio quella originale qui a fianco! Da’ più il senso del club della maglia e non di una cerchia di amiche qualsiasi. Sono donne di diversa estrazione sociale che frequentano il negozio di filati di Georgia Walker e solo per una serie di conseguenze più o meno volute diventano complici e poi amiche. Dalla copertina italiana crediamo invece che sia un libro alla sex & the city, con queste belle gambe in mostra in posa molto chic.. Il gomitolo a terra sembra solo una decorazione. Ed invece la storia si rivela più profonda, con le problematiche femminili di tutti i giorni: una figlia da crescere e mantenere, una maternità nascosta ma voluta, un matrimonio vissuto a distanza, la ricchezza che lascia soli.
Un tuffo al cuore nel finale, sconcertante, totalmente inaspettato. Non è quello che ci si aspetta, purtroppo.

Davvero bella la suddivisione delle parti del libro come se si trattasse di creare un maglione: La preparazione, L'avvio delle maglie, Dritto e rovescio, Destreggiarsi con punti complicati, Disfare tutto, Chiudere le maglie, Ricucire insieme tutti i pezzi, Indossare la propria creazione.

Da due anni l’opera è ai primi posti nella classifica del “New York Times” ed è ormai divenuta un bestseller internazionale. Tra l’altro sarà tratto un film prodotto e interpretato da Julia Roberts. Sempre della Jacobs è uscito anche Le sorprese del venerdì sera, che ovviamente sarà mio il prima possibile! :D

E per la serie “la mia pila di libri da leggere non finisce mai” appena finito questo ho comprato La mia Africa di Karen Blixen. E qualche settimana fa è arrivato anche Amabili resti di Alice Sebold, da cui è stato tratto l’omonimo film uscito al cinema nel 2009 diretto da Peter Jackson (e che ovviamente devo ancora vedere, dato che adoro leggere prima il libro e poi vederne il film). Nel frattempo ho pensato di cambiare genere e buttarmi sull’economia e sullo stile di Federico Rampini con il suo Slow economy.

Slow economy. Rinascere con saggezza

  • Autore: Rampini Federico
  • Editore: Mondadori
  • Collana: Strade blu
  • Data di Pubblicazione: 2009
  • ISBN: 8804593687
  • ISBN-13: 9788804593683
  • Pagine: 196
  • Economia

«A Manhattan i primi apparvero anni fa, ma all'inizio erano solo una curiosità, una stravaganza, un esotismo per turisti. I rickshaw o risciò, le carrozzine trainate da un uomo a piedi o che pedala su una bicicletta, sono da due secoli un elemento fisso nel paesaggio urbano in Estremo Oriente, da Hanoi a Pechino. In Asia furono a lungo un simbolo di sfruttamento e oppressione. Ma a New York il loro numero cresce a vista d'occhio e non evocano certo sofferenza fisica: i guidatori di risciò americani sono giovanotti ' e spesso anche ragazze ' muscolosi e abbronzati. È un impiego part-time che attira gli studenti in un mercato del lavoro stremato dalla recessione. Nella bella stagione all'aria aperta stanno meglio loro dei poveri tassisti intrappolati nella lamiera. Quando iniziano le piogge e il traffico impazzisce, il conducente di risciò indossa impermeabile giallo e galosce, allarga il tettuccio di plastica, e trasforma il suo veicolo in un mezzo ancora più competitivo per chi ha fretta. Nella giungla d'asfalto il risciò supera le auto, s'infila in mezzo alle corsie, prende le scorciatoie. Emissioni di CO2: zero. Inquinamento acustico: zero, i risciò hanno un campanello da bicicletta, il rumore massimo che producono è l'ansimare del conducente che pedala. È un esempio fra tanti di 'consumo frugale' che ci viene dall'Asia.» Dopo la grande recessione che ha colpito il mondo intero, l'Occidente si trova a fare i conti con un modello di crescita rivelatosi fallimentare, centrato sulla corsa al consumo e sull'indebitamento, che ha precipitato i cittadini nel caos e nella paura. Ma se a vacillare è un intero modello di vita, l'Occidente può forse cogliere un'opportunità di salvezza guardando a Oriente: a Paesi tornati a essere interlocutori imprescindibili, in primo luogo Cina e India, ma non solo. È qui che entra in gioco la Slow Economy: la via a uno sviluppo diffuso e sostenibile. Volgendo sempre lo sguardo a una millenaria saggezza orientale fatta anche di risparmio e frugalità. Federico Rampini ripercorre i luoghi e le storie in cui Occidente e Oriente si sono lasciati contagiare reciprocamente, in un avvincente viaggio nella memoria e nel futuro. Un cammino intrapreso per avvicinarci a popoli e luoghi tanto remoti e allo stesso tempo un tentativo di trarre da loro qualche suggerimento che ci aiuti a trasformare l'uscita dalla crisi in una autentica rinascita. Come la preziosa lezione del Bhutan, piccolo Stato appollaiato sulle cime dell'Himalaya, che sembra aver trovato un misuratore di benessere «alternativo» rispetto al PIL, il FIL: la Felicità interna lorda.

Mi piace come scrive, come descrive la Cina di tutti i giorni, dei problemi dell’economia e di come Cina e India non siano solo una minaccia per l’occidente ma una risorsa, anche da prendere come esempio. Il confronto tra America e Cina, tra Occidente ed Oriente. Per vedere come la slow economy può risollevare l'economia dalla crisi del 2007. Tornare alla frugalità ed il prossimo shock energetico che ci aspetta in futuro sono due temi che affronta con il suo solito spirito. Non bisogna considerare i paesi emergenti come una minaccia ma bisogna imparare da loro, i paesi occidentali devono trovare un modo per uscire dalla recessione in atto con novità. Ed ecco un video in cui Rampini parla del libro.

E con questo direi che è tutto… A domani con le foto del mio alfabeto a punto croce!

C.

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