Sa quelli che dicono che non si può vivere senza amore?!
L'ossigeno è più importante!
Dove scrivo ciò che mi pare e piace
Navigando qua e là per la rete mi sono imbattuta in questa lista dei 1001 libri da leggere almeno una volta nella vita. Beh, forse mettendocisi d’impegno ci si può riuscire!
Finalmente la sessione invernale è finita!!! Gli esami sono andati parecchio bene: il secondo è un 28, del primo (fatto martedì scorso) so solo la prima parte.. 25! Il prof mi ha mandato la mail stamattina... -.- Non ho da lamentarmi insomma! A parte che domani ricominciano le lezioni, e proprio non ne ho voglia!! Tra l'altro saranno solo 3 giorni la settimana (mercoledì e venerdì liberiiii yeeee!!) però dalla mattina alle 930 con una leggerissima lezione di econometria, un paio d'ore di pausa e poi altre tre ore di un leggerissimo diritto degli intermediari finanziari o due di economia monetaria. Ricordo gran bene economia monetaria internazionale, il mio penultimo esame dato alla triennale!! Tutti grafici, ipotesi e risultati. Non vedo davvero l'ora........
Inoltre ho finito Crypto di Dan Brown. Del libro poco da commentare, davvero.. Appassionante e tiene il lettore sulle spine, ma è tutto già visto e rivisto. Ho cominciato poi Dead until dark di Charlaine Harris, il primo libro della serie di Sookie Stackhouse da cui hanno preso ispirazione per True Blood (di cui avevo parlato anche QUI).
Crypto
Washington. La trentottenne Susan Fletcher, brillantissima mente matematica e responsabile della divisione di crittologia dell'NSA (National Security Agency), viene convocata d'urgenza nell'ufficio del comandante Strathmore. Qualcuno ha realizzato un programma capace di "ingannare" il più sofisticato strumento informatico di spionaggio al mondo, un supercomputer che può decodificare qualunque testo cifrato a una velocità strabiliante. Pochissimi conoscono l'esistenza di questa macchina, ideata per contrastare le nuove minacce alla sicurezza nell'era di Internet e in grado di controllare la posta elettronica di chiunque. La stessa NSA, nata per proteggere le comunicazione del governo americano e intercettare quelle delle potenze straniere, opera in semiclandestinità, al di fuori del controllo pubblico. Susan non si stupisce quando viene a sapere che "Fortezza Digitale", così è stato battezzato il programma, è frutto delle ricerche di un genio dell'informatica: il giapponese Ensei Tankado, handicappato dalla nascita per gli effetti del disastro atomico di Hiroshima, che dopo essere stato chiamato negli Stati Uniti a lavorare per l'NSA ha sbattuto la porta in faccia ai suoi capi quando si è accorto che il supercomputer rischiava di trasformarsi in un nuovo Grande Fratello. I suoi intenti sono nobili, ma la sua decisione di boicottare l'operato dell'NSA, mettendo il programma in rete e permettendo a chiunque di scaricarlo, rischia di creare l'anarchia e di assicurare libertà d'azione a spie e criminali.
Dan Brown non si smentisce, il suo stile è inconfondibile. Semplice, scorrevole, rimandi tecnici, capitoli che lasciano in suspense il lettore, prima si segue un personaggio e poi si passa ad un altro. Le descrizioni degli scenari sono come sempre il tocco per entrare ancora più nella storia e farci ambientare tra i protagonisti. Come sempre il mondo è in pericolo, questa volta la minaccia arriva virtualmente. Come sempre ci sono indizi da decifrare e corse contro il tempo. Come sempre ci sono omicidi, spostamenti intercontinentali in jet superveloci, qualcuno che risolve i problemi ed altri che ne approfittano. Come sempre un intrigo internazionale-governativo. Lo ripeto: lo stile di Brown è sempre lo stesso e già da metà libro si capisce che niente è come si presenta, che c’è chi mente, chi nasconde la verità. E si resta col fiato sospeso fino all’ultimo, quando nulla è come ci si aspettava.
C.
E non parlo solo di stasera, non vedo l’ora di dormire ad oltranza, svegliarmi che il sole è già alto, quando la mattina è praticamente finita.
Non ho voglia di dire molto, sono mentalmente stanca. E le parole non escono, o se escono non dicono niente.Oggi è giornata da Muse, e soprattutto da Undisclosed desires.
La recensione di oggi riguarda un classico che più classico non si può. Un libro assolutamente da leggere, almeno una volta nella vita. Ricordo che la prima volta che l’ho fatto era in inglese, andavo ancora al liceo.. Era il libro delle vacanze di Natale, perché ricordo che l’ho letto sull’aereo che mi portava in Grecia. In una qualche versione per niubbi, con il cd da ascoltare. Sicuramente ce l’ho da qualche parte.
Il vecchio e il mare
La sfida dell'uomo con la natura. Il tramonto della vita. La nascita di una nuova storia.
Poche pagine intense, un libro che ci dà la voglia di lottare, anche contro le nostre paure. Lottare senza darsi per vinti, anche allo stremo delle forze o quando sembra non esserci speranza. Mai demordere, anche di fronte all'apparente più invalicabile ostacolo che ci viene frapposto tra noi e un obiettivo che ci siamo prefissati.
In attesa del letto vado a giocare a Bioshock 2, finalmente è arrivato!! ^_^
C.
Ebbene si, dopo il messicano, il cinese ed il thailandese ieri sera per la prima volta ho provato anche il giapponese.
Non avevo proprio l’intenzione di andarci, se devo essere sincera. La mia idea era di andare in una qualche pizzeria-ristorante carina e sciccosa, come piace a me. Ma complice la domenica e soprattutto a causa di San Valentino si è rivelata essere un’idea impraticabile.
E se devo essere sincera mi scoccia cambiare i piani, i miei programmi. Vado in paranoia, mi scoccio e mi stufo a pensare ad un’alternativa. Ma è stata l’alternativa che si è proposta da sola in questo caso, sbandierata con un’insegna al neon bella vivace e molto ben visibile. Ma si, proviamo!
Una volta in quel locale c’era una birreria, la tipica stube con tavole e panche in legno scuro, luci un po’ soffuse. Suonavano anche dal vivo e non era poi male. Ora è tutto cambiato ovviamente. Tavoli nere e sedie bianche molto fashion, tavoloni alla giapponese con i cuscini per sedersi… Lampadari molto… fashion! con luce bianca o sul rosa/viola. Bancone centrale dove il cuoco preparava il sushi sulle barche.
Non avendo idea di cosa scegliere dal menu ho optato per un menu degustazione:
Semplicemente delizioso. Ho anche provato l’ebrezza di usare le bacchette! ^_^ Ritengo d’essere stata abbastanza brava, riuscivo anche a mangiare gli spaghetti…. Anche se poi ho preferito usare la forchetta xD
Domani ho un esame, giovedì un altro. Si continua a studiare, anche se con un po’ di pause. Ormai sono stufa di ripetere le stesse cose, anche se alcune non mi entrano in testa. Boh, speriamo nella fortuna!! Venerdì dormo tutto il giorno!!! Per un po’ avrei voglia di lasciare da una parte i libri, via gli appunti… Ed invece lunedì 22 ricominciano le lezioni, con un orario non proprio leggero e delle materie altrettanto pesanti. Non vedo l’ora….. –.–
C.
Quanto adoro questo gruppo spagnolo!! Me ne sono innamorata quando sono stata a Madrid con I. per il mio compleanno ed è da maggio 2009 che mi ascolto tutti i loro cd a ripetizione in macchina, sul lettore mp3, sul pc, sul telefono. Sono come una droga, mi fanno venire i brividi per alcune canzoni, mi rallegrano, mi danno energia..
Al igual que un gas invade un laberinto
la nostalgia se hizo con mi corazón
y aunque a pares tengo ojos, tengo oidos
sin ti pierden sentido, el sonido y el color....
No me quito el vicio de esperarte en casa,
apoyando mi cabeza en el cristal
y cuando empaño de un suspiro la ventana
dibujo un tres en raya, que vuelvo a empatar.
Si algún día nos cruzamos,
no respondas ni hagas caso
a los subtítulos que bajo
mi sonrisa sabes ver.
Yo te diré que voy tirando
negaré que estoy llorando
fingiré que el tiempo todo lo curó.
No consigo hacer nada sin darme cuenta
es el precio de aprender a no llorar
y es que aunque a veces nada indique que compensa
yo me niego a dar la vuelta y hacerme menor de edad.
Si algún día nos cruzamos,
no respondas ni hagas caso
a los subtitulos que bajo
mi sonrisa sabes ver.
Yo te dire que voy tirando
negaré que estoy llorando
fingiré que el tiempo todo lo curó.
Y en realidad nunca te olvido
fuiste mi único camino
y tu sonrisa un buen motivo
para ser alguien mejor!
Y aunque te cuenten que me vieron
de princesa en algun cuento
no hace falta que te diga
que tan sólo cuentos son...
C.
In alcuni momenti c’è proprio bisogno di staccare la spina, vagare con la mente e pensare ad altro. Sono giorni in cui non faccio altro che stare in camera, alla scrivania, sui libri. Tra libri, appunti, schemi, riassunti… Ci perdo la testa, i neuroni, la mia sanità mentale. Arrivo davvero a fine serata che mi sento la testa vuota, leggera... Ma non dovrebbe essere pesante e piena di nozioni e chi più ne ha più ne metta?? Boh, so solo che inizio a straparlare, essere dislessica sulla tastiera… Non vedo l’ora passino questi giorni, queste settimane. Saltare al 19 e dormire tutto il giorno!! Non aspetto altro.
Per distrarmi un po’ ho preso in mano un piccolo libricino che avevo in libreria, che ho letto in una sera (sono una sessantina di pagine) e che commento con un “Bah”. Non che mi aspettassi niente da Il Quidditch attraverso i secoli di Kennilworthy (e commentato della Rowling), sia chiaro. E’ un altro di quei libri scritti così, un po’ come le Fiabe di Beda il Bardo che ho recensito nel blog qualche tempo fa. Ma le fiabe erano decisamente meglio di questo, senza alcun dubbio.
Il Quidditch attraverso i secoli
Discreto libricino sulla storia del Quidditch partendo dalle scope volanti, la trasformazione dei giochi fino ad arrivare al Quidditch che abbiamo iniziato a conoscere con la storia di Harry Potter. Una carrellata di caratteristiche degli strumenti e dei protagonisti del gioco (pluffa, boccino, cacciatore...), regole e tutto ciò che è necessario citare per rendere l'argomento completo. Con tanto di disegnetti. L’unica cosa carina è l’introduzione per ‘mano’ di Silente.
E’ stato anche un giorno di shopping ieri, ho comprato Bioshock 2 per 360 dal sito inglese shopto.net a 37,45 £ pari a circa 43 €. Altrochè i 69.98€ di gamestop!!! ma siamo pazzi??? Appena fatto l’ordine è risultato subito inviato, speriamo arrivi presto, sono troppo curiosa! E speriamo che sia multilingue e che ci sia l’italiano, visto i pareri contrastanti ritrovati in rete..
C.
Questo weekend è passato in modo molto, molto, molto piacevole. Un po’ di tranquillità prima di una dura settimana di studio per preparare i due esami della settimana prossima: martedì 16 Economia e tecnica dei mercati finanziari, giovedì 18 gestione del portafoglio azionario. E quindi fino ad allora i libri sono off limits, non posso iniziarne nessuno perchè sennò sono troppo presa dal piacere piuttosto che dal dovere! :D
Iniziamo con un libro che ho letto in due giorni. Lo definirei “piacevolmente particolare”. E’ il caso di La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano, scrittore che con questo suo primo romanzo ha vinto il Premio Strega nel 2008.
La solitudine dei numeri primi
Intrigante lo stile di scrittura, moderno, semplice ma complesso nello stesso momento. Senza dubbio di facile e veloce lettura. Interessante seguire Alice e Mattia tramite l'alternanza dei capitoli, soprattutto vedere le diverse opinioni dei protagonisti riferite allo stesso episodio. Entrare nelle loro menti complesse e complessate. Esperienze tristi, autolesioniste e tendenti al pessimismo, costantemente. Inatteso il finale.
Altro interessante libro è Gli incubi di Hazel di Deeny Leander. La copertina mi piace un sacco, dà proprio l’idea degli incubi che troveremo nella storia di questa piccola e annoiata bambina. Belli anche i disegni che troviamo all’interno nelle prime pagine e nel finale, dove i personaggi appaiono finalmente nelle loro forme, più o meno bizzarre.
Gli incubi di Hazel
Cosa si può aspettare la piccola Hazel da una vacanza obbligata a casa della terribile zia Eugenia e dello strano cuginetto Isambard? Noia? Malinconia? Tristezza? No, stranezze! Si inizia con un cane con la testa di legno, uno stormo di papere reduci di guerra che fumano sigarette per rilassare i nervi, due maiali senza zampe... e questo è solo l'inizio! Avete mai incontrato i vostri incubi in un bosco? Un pitospino, un gorillapardo e uno struzzorana che ogni notte tormentano i sonni di Zia Eugenia…
Bellissimo il finale, da citazione:
Non è facile fare amicizia. Anche se coloro con cui cerchi di fare amicizia non sono struzzirana o gorillopardi o pitospini, o assassini o pazzi. La gente è complicata, sola, arrabbiata o ansiosa: è così e basta.
Ma devi provarci lo stesso. Per quanto la gente ti possa spaventare, devi decisamente cercare di conoscerla.
Perchè i fifoni non piacciono a nessuno.
Ed ora dopo un buon caffè si torna a studiare.. Al momento l’argomento clou è la regolamentazione comunitaria ed italiana dei mercati finanziari. Allegria.
Inoltre oggi è anche arrivato The elegance of the hedgehog di Muriel Barbery... Ma dovrò attendere il prossimo weekend per potere inziare ad apprezzarlo.. :(
C.
Sono pomeriggi di studio intensi, devo preparare due esami (che sosterrò in due giorni) in due settimane (di cui una già volata praticamente). Forse ci sono troppi due in questa frase?
Giornata intera sulla storia della Borsa Italiana spa, sulla privatizzazione (o demutualisation), sulle società di cui è composta e sui mercati su cui opera. 'na tragedia.
Tanto per svagarmi ho finito anche il secondo (ecco di nuovo il numero due) libro di Lemony Snicket (più sotto la recensione fresca fresca) e ho già estratto a sorte il libro che inizio più tardi: La solitudine dei numeri primi. Tanto per stare in tema con esami, numeri, formule ecc..
Sembra carino, interessante ed intrigante. Ho letto opinioni contrastanti a riguardo e sono davvero curiosa. La trama sulla copertina recita così "Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare la scuola di sci. È una mattina di nebbia fitta, lei non ha voglia, il latte della colazione le pesa sullo stomaco. Persa nella nebbia, staccata dai compagni, se la fa addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista spezzandosi una gamba. Resta sola, incapace di muoversi, al fondo di un canale innevato, a domandarsi se i lupi ci sono anche in inverno. Mattia è un bambino molto intelligente, ma ha una gemella, Michela, ritardata. La presenza di Michela umilia Mattia di fronte ai suoi coetanei e per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia abbandona Michela nel parco, con la promessa che tornerà presto da lei. Questi due episodi iniziali, con le loro conseguenze irreversibili, saranno il marchio impresso a fuoco nelle vite di Alice e Mattia, adolescenti, giovani e infine adulti. Le loro esistenze si incroceranno, e si scopriranno strettamente uniti, eppure invincibilmente divisi. Come quei numeri speciali, che i matematici chiamano "primi gemelli": due numeri primi vicini ma mai abbastanza per toccarsi davvero. Un romanzo d'esordio che alterna momenti di durezza e spietata tensione a scene rarefatte e di trattenuta emozione, di sconsolata tenerezza e di tenace speranza."
Dopo cena credo che farò mia la poltrona, mi avvolgerò in una qualche coperta (regalo di M.) e mi addentrerò tra queste pagine. Ma prima ecco la mia recensione di The Reptile room (book the second) di Lemony Snicket.
The reptile room
Il secondo libro della serie di sfortunati eventi ci porta a conoscere Zio Montgomery Montgomery, erpetologo che si prende amorevolmente cura dei tre orfani Baudelaire.. Finché non arriva un nuovo assistente, Stephano... Che altro non è che il maligno e spregevole conte Olaf, che non contento di come siano andate le cose nel primo libro tenta ancora di restare da solo con Violet, Klaus e Sunny per mettere le mani sull’eredità dei Baudelaire. L’inaspettata e strana morte di zio Monty insospettisce alquanto i ragazzi che sapranno dimostrare come egli non sia morto a seguito del morso di uno dei suoi adorati serpenti ma sia stato ucciso da Stephano-Olaf. La sua fuga lascia i ragazzi in balia del loro destino, ignari di cosa capiterà loro in seguito. Ricordando sempre che non ci saranno lieti eventi....
C.
Non c’è niente di meglio per me che vagare incantata in una libreria… è un trasporto che mi fa curiosare tra gli scaffali, sfogliare libri e libri, leggere la quarta di copertina o le note sull’autore, guardare la copertina e chiedermi se c’entra o no con il contenuto. Alcuni libri mi catturano dalla copertina, come è stato per “Venuto al mondo”. Se avessi saputo prima di cosa esattamente parlava non so se l’avrei preso con così tanta facilità.
Fattostà che dopo aver avuto conferma del buon funzionamento del sito inglese bookdepository.co.uk che invia i libri inglesi senza spese di spedizione mi sono fatta prendere dai click e mi sono data all’acquisto di altri libri dal sito. Tra cui il secondo di Lemony Snicket, The reptile room, che è arrivato esattamente nella mia cassetta postale 10 giorni lavorativi dall’ordine (e che prontamente ho inziato!) e ad oggi risulta spedito anche “The elegance of the hedgehog” (L’eleganza del riccio) di Muriel Barbery, del 2006. A detta di wikipedia “L'edizione italiana, inizialmente diffusasi principalmente grazie al passaparola dei lettori, ha raggiunto nel febbraio 2008 il primo posto nella classifica generale delle vendite editoriali”. Ad essere sincera mi incuriosisce per le recensioni, a volte contrastanti, che ho letto (ovviamente su Anobii) ma non ho mai pensato di prendere visto che 18 € li avrei spesi più volentieri per altre cose. Se invece lo trovo in inglese a 7 € la curiosità si può soddisfare xD
Novecento. Un monologo
Novecento – Il pianista sull’oceano.
"La vita è una cosa immensa, lo volete capire o no? Immensa."
Non saprei come definirlo questo libro. A tratti quasi noioso, le parole sotto i miei occhi scorrono veloci quasi per concludere in fretta queste poche pagine. Ma ecco che appena mi passa quest'idea in mente il libro mi cattura. E questa volta le parole scorrono veloci perché catturata dallo stile scorrevole e colloquiale. E dalla forma del monologo, che dà l'idea di essere realmente a teatro, davanti ad un palcoscenico, immaginandosi la scena messa in atto dagli attori. E si sentono le musiche di Novecento. E si ascolta la voce narrante che descrive attimi, sensazioni, impressioni.
The bad beginning
Il primo libro della serie già ci fa sperare in un lieto fine, prima o poi.. Ma ogni qualvolta sembra filtri un raggio di sole nella vita dei tre orfani Baudelaire subito accade qualcosa che ci fa ripiombare nell'ombra. L’autore costantemente ricorda che se ci aspettiamo l’happy ending e il “vissero felici e contenti”, questo non è il libro per noi.
Per chi ha visto il film il libro riprende sia l'inizio (come prevedibile) che la fine!! Finisce proprio con la rappresentazione teatrale messa in scena dal Conte Olaf per sposare Violet e mettere le mani sull’eredità dei Bauderlaire. Questo mette, personalmente, molta curiosità per i seguenti libri!! Non vedo l'ora di sapere come realmente proseguono le avventure di Violet, Klaus e Sunny.
C.
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